“Dove grande è la miseria e dove grandi sono le ingiustizie…è legge triste e fatale: o migranti o briganti” – questa frase di Francesco Saverio Nitti, economista e politico, racchiude in sé una pagina della storia italiana dopo l’Unità, quando politiche economiche discutibili, pesanti imposizioni fiscali e la leva obbligatoria impoverirono il sud della penisola spingendo molti a emigrare o al brigantaggio.
Oggi è possibile ripercorrere la storia dei briganti e delle brigantesse – le persone che si diedero alla macchia nella seconda metà del diciannovesimo secolo per sfuggire all’esercito sabaudo – attraverso uno splendido cammino di sette giorni tra Abruzzo e Lazio.
Il cammino dei briganti, con i suoi 100 km di percorso, inaugurato solo qualche anno fa, è davvero un tesoro da scoprire.
Il cammino inizia e finisce a Sante Marie, un piccolo comune in Abruzzo, raggiungibile anche in treno da Roma o da Avezzano. Qui trovate un centro di accoglienza dove registrarsi, ricevere il salvacondotto da far timbrare nei bar e locali lungo il cammino e dove ritirare, a fine percorso, l’attestato del brigante. Al centro, vicino al municipio, potete anche ottenere la guida del cammino.
Ci sono bed&breakfast e altre strutture di accoglienza lungo il percorso che richiedono una prenotazione, soprattutto in agosto. È anche possibile dormire in tenda, a patto di lasciare i luoghi puliti, di seppellire dovutamente i propri bisogni, e di rispettare la distanza minima di 500 metri dalle abitazioni. Abbiamo rivissuto così la storia delle brigantesse e dei briganti d’Abruzzo.
Viaggiare in tenda richiede un minimo di organizzazione e di bagaglio in più, ma in compenso avrete la massima autonomia e panorami mozzafiato.
Potete contare su fonti d’acqua dove riempire le borracce in ogni tappa, nei paesini, vicino a splendide chiese come quella di Santa Maria in Valle di Porclaneta, un vero gioiello, e a volte anche fuori dai centri, presso gli abbeveratoi.
La siccità, a causa del cambiamento climatico, è purtroppo una realtà anche in Italia, tenete quindi in conto che in alcuni paesi le forniture idriche, d’estate, sono interrotte nel pomeriggio. È perciò prudente approvvigionarsi prima di mezzogiorno. Vi consigliamo anche di portare con voi abbastanza scorte alimentari.
Grazie al lavoro assiduo di una rete di volontari in ogni comune, il cammino dei briganti è estremamente ben segnalato.
Le tracce, perlopiù su percorsi non asfaltati, e spesso ombreggiati, sono pulite, ben visibili, senza alcun bisogno di ricorrere al GPS, rendendo così il cammino una vera immersione nella natura e nella storia, senza interruzioni o intrusioni digitali!
Per chi volesse, ci sono anche diverse varianti, come quella che va da Cartore all’incantevole lago della Duchessa o quella, appena aperta, che da Rosciolo dei Marsi vi porta ad Alba Fucens, un antico insediamento romano. Le tappe consigliate sono ben calibrate per evitare di affaticarsi e godere pienamente dei paesaggi e dell’accoglienza senza pari, soprattutto nei piccoli paesi.
Lungo il cammino abbiamo avuto l’occasione di vedere caprioli, lepri, volpi, e ovviamente tante mucche e pecore. Se siete fortunati potete anche comprare un po’ di formaggio fresco! Alle pendici del monte Velino ci sono anche lupi. Se dormite in tenda, vorrete evitare incontri notturni con i cinghiali, per questo vi consigliamo di non bivaccare troppo vicino ai corsi d’acqua.
L’altro consiglio per i “briganti” in tenda è quello di dare un’occhiata alle previsioni del tempo, preferibilmente alle mappe meteorologiche (qui alcuni consigli su come consultare il meteo prima di un’escursione), per evitare di trovarsi in alta quota nel bel mezzo di un temporale. La tenda non protegge dai fulmini! Se dovesse capitarvi, cercate di non bivaccare nei punti più alti o sotto grandi alberi isolati.
Potete trovare tutte le informazioni e i percorsi GPS al sito ufficiale del cammino dei briganti: https://camminodeibriganti.it/
Brigantesse e briganti, buona avventura!
Le tappe del cammino dei briganti
Recent Comments